CAMPAGNA NAZIONALE DI SENSIBILIZZAZIONE E PREVENZIONE INCIDENTI E ANNEGAMENTI IN ETA’ PEDIATRICA
Risultati indagine statistica Istituto Piepoli SpA (Indagine commissionata da Acquatic Education)
Alcuni dati OMS sull’annegamento in età pediatrica (dati su scala mondiale ed europea)
- E’ tra le prime cause di mortalità accidentali
- 3 milioni di bambini sono vittime di infortuni in acqua e rischiano di annegare
- I genitori hanno un ruolo importante per l’educazione per la sicurezza acquatica dei loro bambini!
- dai primi bagnetti alla prima scoperta del mare…
con Tuo figlio, in acqua, devi sempre sapere cosa fare!
Spot TV 30" in onda dal 14 luglio al 31 agosto sulle reti RAI - SKY - LA7
LE REGOLE PER LA SICUREZZA IN ACQUA
1) VALUTA LE TUE CAPACITA’ NATATORIE
Saper nuotare significa spostarsi in acqua con il miglior rendimento possibile e riuscire a galleggiare con facilità rimanendo fermi in un determinato punto. Significa inoltre saper eseguire correttamente la “respirazione” e cioè: inspirazione con la bocca fuori dall’acqua ed espirazione con il viso in acqua facendo le classiche bollicine. Chi rimane a galla e si sposta in acqua sempre con la testa fuori dall’acqua (per incapacità di fare la corretta respirazione) è un “potenziale annegato”.
2) MAI DA SOLO IN ACQUA
In acque libere (spiagge o tratti di mare non sorvegliati) rimanere sempre in gruppo. Se si è in acqua da soli basta un crampo, una paura improvvisa, una perdita di coscienza o un trauma anche leggero per rischiare la vita.
3) ATTENZIONE AL FREDDO E AL SALTO TERMICO
La differenza di temperatura tra il corpo umano (37°) e l’acqua (18° – 27°) provoca una reazione tanto maggiore quanto più l’acqua è fredda e l’entrata è brusca. Quindi dopo l’esposizione al sole o comunque quando si è troppo accaldati è necessario entrare in acqua gradualmente al fine di evitare lo shock termico. Pericolo: idrocuzione (sincope riflessa).
7) NON ENTRARE IN ACQUA SE LE CONDIZIONI METEOMARINE SONO DIFFICILI
Fare gli eroi per farsi vedere dagli amici che si è in grado di nuotare anche con il mare mosso o con il maltempo può causare gravi pericoli.
8) NON FORZARE MAI LE TUE PRESTAZIONI
Valutare sempre le proprie capacità. Mai spingersi al largo nel tentativo di raggiungere un imbarcazione o una boa se non si è in grado di tornare indietro e soprattutto se non si è dei validi nuotatori. Nuotare al largo è pericoloso e in caso di crampi rimanere tranquilli e mettersi sul dorso spostandosi solo con le braccia.
9) FAI ATTENZIONE A DOVE TI TUFFI
Se vi tuffate dagli scogli è importante controllare sempre la profondità del tratto di mare scelto per i tuffi che deve essere libero e profondo almeno 4/5 metri.
10) ATTENTI ALLE APNEE E MAI IPERVENTILARE
l’immersione in apnea anche se fatta per gioco e in poca profondità è sempre pericolosa e dev’essere categoricamente seguita a vista da qualcuno (bagnino etc…) in grado di intervenire in caso di malore. Nell’apnea è assolutamente bandita l’iperventilazione (atti respiratori rapidi e veloci) poiché tale
pratica può favorire la sincope, mentre è consigliato fare delle respirazioni lente e profonde per attuare un buon rilassamento psicofisico pre- immersione. Al primo bisogno di respirare iniziare subito la risalita. Utilizzate nelle uscite al mare il pallone segnasub per essere ben visibili dalle
imbarcazioni o moto d’acqua e immergersi sempre in equilibrio idrostatico positivo. E’ consigliato frequentare corsi specifici per apprendere le tecniche di immersioni e le tecniche di respirazione e rilassamento che sono fondamentali per una buona immersione in apnea. Per immergersi con le
bombole è necessario frequentare un corso specifico e, in caso si disponga della certificazione necessaria (brevetto), è opportuno appoggiarsi ad un centro immersioni (Diving Center).
IL DECALOGO ACQUATICO DEL BRAVO GENITORE
1
Educa i tuoi figli ad una buona acquaticità, dai primi bagnetti alla prima scoperta del mare: se non sai come affrontare con sicurezza l’ambiente acquatico informati e apprendi.
2
Ricorda che ogni bambino ha i suoi tempi. Stimola la sua acquaticità rispettando i loro tempi di apprendimento. La comunicazione, il gioco e la prudenza sono alla base di tutto.
3
Ricorda che la confidenza dell’acqua sul viso va stimolata con specifiche procedure e che la corretta respirazione in acqua è il vero ABC dell’ambiente acquatico.
4
Tieni sempre a vista i bambini nelle piscine, nei parchi acquatici e nei tratti di mare, anche se sono sorvegliati dai bagnini. Tienili a vista anche quando hanno i braccioli o altri ausili per il galleggiamento!
5
Non togliere i braccioli o un bracciolo per vedere se stanno a galla, sgonfiali gradualmente e verifica la loro dinamicità ed il loro galleggiamento.
6
In acqua con i tuoi bambini gioca, divertiti ma valuta sempre le tue e le sue capacità natatorie. Inoltre rispetta e fai rispettare ai tuoi figli i divieti di balneazione.
7
La maggior parte di laghi e dei fiumi non è balneabile: In acque torbide e prive di sorveglianza evitate la balneazione anche se siete nuotatori esperti. Ogni azione genera una conseguenza: non avere comportamenti eccessivi e sii un genitore prudente.
8
Ricordati che l’apnea è pericolosa anche in un metro d’acqua! Fai ammirare i fondali ai tuoi bambini, ma al primo bisogno di respirare digli di riemergere. Nell’apnea utilizza sempre il sistema di coppia: uno in superficie e l’altro si immerge. E utilizza sempre il pallone segnasub!
9
Attendi a dove vi tuffate! Il fondo deve essere libero e la profondità deve essere adatta ad evitare incidenti. Inoltre rispetta l’ambiente acquatico marino: guardare e non toccare. Alcune specie possono essere pericolose!
10
In barca o sul gommone prendi visione delle norme. Indossa e fai indossare il giubbetto salvagente ai bambini. Se avvisti una boa con una bandierina stai almeno a 100m di distanza, significa che c’è un subacqueo in immersione.